allora ragazze vi sempra giusto che dei cani vengono uccisi solo per provare che il gas puo anche squagliare??? questo e uno dei tanti esempi che ci sono.
- QUESTA E UNA POESIA CHE DICE COME SI SENTONO I CANI E COME SE LA POESIA LI FACESSE PARLARE.
- “…Sono arrivato fin qui chiuso in una gabbia, catturato ed ammassato ad altri miei compagni, non immaginavo a cosa andavo incontro, ma il mio sguardo triste già sapeva che non avrebbe più rivisto l’alba di un nuovo giorno. Poco dopo…… sanguinante guardo gli occhi del mio carnefice, provo a capire perché mi fa questo, con lo sguardo imploro un po’ di pietà, ma invece lui continua a colpirmi, due, tre…quattro volte…. e l’unica cosa che desidero è che il mio cuore smetta di battere in fretta. “ In Italia è illegale commercializzare abbigliamento e oggetti confezionati con pellicce di cane e gatto; il parlamento europeo e il consiglio hanno approvato il 19 giugno 2008, il regolamento n.1523/2007 (CE) 11 dicembre 2007 che vieta la commercializzazione, l’importazione e l’esportazione nell’area comunitaria di pellicce, e oggetti che le contengano, di cane e gatto. Il divieto verrà applicato a partire dal 31.12.2008. Dove il bianco abbaglia la vista e le parole si congelano in bocca ciondolava alquanto impacciata con due occhi grandi e neri soffice come un peluche. . Era da poco venuta alla luce contenta come un bambino giocava curiosa e innocente rotolandosi sopra la neve. . Arrivarono da molto lontano imbacuccati con abiti strani lei li vide ma non si curò non conosceva la malvagità… . Quando la madre arrivò in soccorso trovò un cuore che ancora batteva pianse a dirotto lacrime amare poi il dolore al vento affidò. . Al piano di sopra del mio palazzo abita una bella ed elegante signora si lamentava per un mal di testa… indossava una pelliccia di foca. GLI ALLEVAMENTI DA PELLICCIA ........ Questo tipo di allevamento è da considerarsi intensivo. Gli animali vengono allevati in gabbie strette ed anguste adatte al risparmio di spazio e per l'allevatore, ma sopratutto evita il movimento dell'animale che potrebbe rovinare la pelliccia. Chiusi in piccole gabbie, costretti a muoversi su superfici innaturali che spesso portano al ferimento delle zampe (reti metalliche), isolati dai loro simili, alimentati in maniera innaturale. La loro vita è molto breve (il tempo necessario perchè la loro pelliccia sia utilizzabile) e non essendo animali destinati all'alimentazione umana le loro carni non vengono sottoposte a controlli. Il che permette agli allevatori di utilizzare composti chimici e farmacologici in grado di tenere in vita gli animali anche se in condizioni così assurde. Nonostante ciò il tasso di mortalità negli allevamenti è spesso alto. Le cattive condizioni di allevamento si ripercuotono sui loro comportamenti che presentano: ripetizioni ossessive di gesti, aumento dell' aggressività, aumento della paura, stato di profonda apatia, comportamenti isterici o autolesionisti come spezzarsi i denti mordendo la gabbia. Altra tecnica di allevamento particolarmente cattiva è quella di esporre, in inverno, gli animali al freddo per far si che sviluppino una pelliccia più folta. La loro uccisione può avvenire sia con il gas che con l'elettricità non essendo protetti da nessuna legge a riguardo. Nel caso di soffocamento da gas gli animali vengono chiusi in gabbie di legno collegate allo scarico di una macchina agricola (in genere). Nel caso di morte con elettricità due elettrodi vengono inseriti nella bocca e nell'ano e vengono trattenuti con delle pinza mentre la scarica elettrica li uccide. Altre tecniche brutali sono: rottura delle ossa cervicali, colpo alla nuca, colpo contundente al muso, iniezioni. In paesi quali la Cina e la Thailandia i cani (pastori tedeschi, chow-chow, ma anche semplici meticci) vengono sgozzati per strada, fatti morire per dissanguamento o colpiti a morte con dei randelli, mentre i gatti vengono spesso impiccati con cappi metallici. Purtroppo sono tanti (10-20 milioni di mammiferi) anche gli animali uccisi in libertà per farne delle pellicce. Nei boschi si usano le tagliole. Gli animali vittime di queste trappole rimangono anche per una settimana ad aspettare il cacciatore che verrà ad ucciderle. Nel frattempo la ferita gonfia provocando dolori indescrivibili. Cosa ancora più triste è il fatto che spesso gli animali vittime delle tagliole sono animali non utilizzabili per le pellicce, quindi è una caccia spietata che non risparmi nessun mammifero abitante del bosco. Famosi sono inoltre i cacciatori di piccoli di foche che uccidono i piccoli a bastonate in testa e che vengono scuoiati davanti le loro madri impotenti a cui lasciano il cadavere sanguinante e scuoiato del piccolo. Tutto questo per soddisfare la vanità rubando loro il manto. I visoni di Castel di Sangro, come tutti gli altri animali "da pelliccia", hanno come unico riparo la tettoia di un capanno poiché devono essere esposti d'inverno forzatamente al vento e al freddo per infoltire il manto, mentre d'estate patiscono il caldo e l'afa. Nati in primavera, verranno uccisi in inverno, all'età di 7-8 o 9 mesi. Un allevamento medio di 2000 visoni consente un guadagno minimo di 40-80 mila euro l'anno. Le spese di gestione sono ridotte al minimo: non c'è assistenza veterinaria, il cibo è economico, la struttura è quasi sempre spartana e composta da una semplice tettoia. NO COMMENT.... DICHIARAZIONE UNIVERSALE SUI DIRRITTI DEGLI ANIMALI Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale La dichiarazione universale dei diritti dell'animale è stata presentata a Bruxelles il 26 gennaio 1978; essa venne sottoscritta dalle più importanti personalità del mondo scientifico, giuridico, filosofico e anche da personalità appartenenti alle principali associazioni mondiali di protezione degli animali. Tale dichiarazione venne promulgata il 15 ottobre 1978 nella sede dell' UNESCO a Parigi. SI PROCLAMA: Articolo 1 Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza. Articolo 2 a) Ogni animale ha diritto al rispetto; b) l'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali; e) ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell'uomo. Articolo 3 a) Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli; b) se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, ne angoscia. Articolo 4 a) Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; b) ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto. Articolo 5 a) Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell' uomo ha diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie; b) ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto. Articolo 6 a) Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua naturale longevità; b) l'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante. Articolo 7) Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di lavoro, ad un'alimentazione adeguata e al riposo. Articolo 8 a) La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell' animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale, sia di ogni altra forma di sperimentazione; b) le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate. Articolo 9)Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà e dolore. Articolo10 a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell' uomo; b) le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell'animale. Articolo 11) Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita. Articolo 12) Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie; b) l'inquinamento e la distruzione dell'ambiente naturale portano al genocidio. Articolo 13 a) L'animale morto deve essere trattato con rispetto; b) le scene di violenza di cui gli ammali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell'animale. Articolo 14 a) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo; b) i diritti dell' animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell'uomo. L' EGUALITARISMO dei diritti non esprime un'eguaglianza tra le specie, ma un'eguaglianza di diritti. Non nega cioè le evidenti differenze di forme e di capacità esistenti tra gli animali, ma afferma il diritto alla vita di tutte le specie nel quadro dell'equilibrio naturale. L' uomo ha invece creato nel mondo vivente una gerarchia arbitraria che non esiste in natura, tenendo conto solamente della propria utilità. Questa gerarchia antropocentrica ha condotto allo SPECISMO, che consiste nell'adottare un atteggiamento differente secondo le specie, nel distruggerne alcune proteggendone altre, nel dichiarare che certe specie sono "utili", altre "nocive" o "crudeli". Per causa dello specismo alcuni proteggono il cane e il gatto, mentre non si preoccupano degli animali selvatici imprigionati negli zoo, oppure proteggono le aquile e perseguitano le talpe. Con lo specismo si è riservata "l'intelligenza" all'uomo e si è concesso "l'istinto" all'animale. Lo specismo ha anche indotto l'uomo a ritenere che l'animale non soffrisse come lui, per poterlo usare e sfruttare; come il "razzismo", che nega a certi uomini quei diritti che altri uomini si attribuiscono si può definire un crimine contro l'umanità, cosi lo "specismo", che stabilisce una gerarchia di diritti nel mondo, è un crimine contro la Vita. La D.U.D.A. proponeva nel 1978 regole di comportamento umano nei vari settori in cui l'uomo si incontra e/o si scontra con la natura e gli animali: - rispetto per gli habitat e per gli animali selvatici (quindi rinuncia o riduzione di caccia e pesca); - rinuncia all'uso di animali per divertimento o pseudocultura (zoo e circhi); - rinuncia all'addomesticamento autoritario di alcune specie: a) per fini alimentari (allevamenti intensivi, trasporti, macellazioni) b) per fini commerciali e sportivi (cani, gatti, cavalli e altri animali) e) per l'abbigliamento (animali da pelliccia); - rinuncia all'uso di animali per la ricerca biomedica, industriale, cosmetica, didattica, ecc.; - rinuncia ai maltrattamenti, alle crudeltà, agli abbandoni di animali domestici; - rinuncia all'uso, alla tortura, all'uccisione di animali a scopi di divertimento (corride, combattimenti di cani, rodei, corse, feste sadiche, ippica). L' etica biologica della "Dichiarazione" non ha certo lo scopo di far dimenticare la lotta contro la miseria dell'uomo, contro la fame, la guerra, la tortura, l'egoismo, ma induce l'umanità a ritrovare il suo posto tra le specie viventi e ad integrarsi in un nuovo equilibrio naturale.condizione fondamentale per la propria sopravvivenza . La specie umana deve, perciò, adottare un comportamento BIOCENTRICO fondato sulla tutela della Vita; vale a dire che essa deve modificare il suo modo di pensare troppo antropocentrico. Tale documento è quindi una proposta operativa per un impegno di vita che si realizzi nel rifiuto del consumismo, dello spreco, dello sfruttamento e nella gestione equa delle risorse, nella scelta di beni essenziali nel rispetto dell'equilibrio biosferico sia nel settore produttivo che in campo scientifico, culturale e del tempo libero. LA VIVISEZIONE Quando si parla di vivisezione, o sperimentazione in vivo, si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali o esseri umani. Ogni anno in tutto il mondo muoiono 300 milioni di animali uccisi da cruenti esperimenti svolti in migliaia di laboratori diversi. Gli animali utilizzati nella vivisezione sono per lo più topi, ratti, cavie, ma vengono usati anche cani,gatti, maiali e uccelli. Alcuni di essi vengono catturati in natura, altri allevati in appositi allevamenti come quello dei Cani Beagle (Comfort) e quello dei gatti (Hillgrove Farm) in Gran Bretagna. I campi di applicazione della vivisezione sono molteplici: il 59% degli animali viene utilizzato in esperimenti di farmacologia, una percentuale più bassa per lo studio delle malattie,una parte impiegata in esperimenti relativi a cosmetici, un'altra parte viene utilizzata in esperimenti di psicologia e un'altra parte per i test bellici o didattici. Gli animali vengono devocalizzati per impedire loro di urlare , vengono accecati, ustionati, schiacciati, affamati, mutilati,avvelenati; vengono sottoposti a scariche elettriche attraverso elettrodi conficcati nel cervello, infettati con qualsiasi tipo di virus, anche con quelli che non colpiscono gli animali, ad esempio l'HIV per l'AIDS. La maggior parte dei test vengono eseguiti senza anestesia. Gli animali muoiono deformati da rossetti, soffocati da profumi, bruciati da creme; gli occhi sono irradiati con raggi ultravioletti o vi viene iniettato del collirio; i conigli sono i più utilizzati poiché non lacrimano e devono subire gli effetti devastanti senza alcuna possibilità di reazione naturale per espellere la sostanza. Un esempio negativo: la Procter e Gamble-Italia. Questa compagnia sperimenta su animali anche prodotti finiti, senza che ciò sia necessario per la legge. I prodotti maggiormente testati sugli animali sono: cosmetici (Max Factor, Infasil, Pantene) detersivi (Dash, Mastro Lindo, Tide, Apc...) fazzoletti di carta e prodotti per la pulizia, igiene femminile, per adulti e neonati, prodotti farmaceutici (Monocid,Clavucar, Linea Vicks...), dolciumi e profumi. Le alternative alla sperimentazione animale ci sono, e comprendono: lo sviluppo di colture in vitro di cellule e tessuti di rilevazione microscopiche, di sistemi molecolari, di simulazioni virtuali e di manichini computerizzati. Alcuni esempi di torture applicate sugli animali: 15000 animali ustionati a morte per dimostrare gli effetti, già noti, di un estratto epatico. per verificare se il taglio del nervo simpatico costituisce una protezione contro il congelamento, a 10 cani vennero prima recisi i nervi delle cosce e poi congelate le zampe: ad alcuni di essi queste rimasero deformate, ad altri si staccarono, i rimanenti morirono in una lenta agonia. 130 giorni di schiaffi, scossoni, compressioni della coda ad un gatto onde studiarne le manifestazioni d'angoscia. Prima di morire per il dolore, la vittima riuscì ancora a sopportare numerose scariche elettriche su ciò che rimaneva della coda martoriata. Allo stesso fine altri ricercatori usarono invece pavimenti arroventati e spilloni sotto le zampe. 350 scimmie Rhesus gettate contro un muro di cemento per controllare gli effetti degli incidenti automobilistici. L'esperimento venne in seguito "migliorato" usando babbuine gravide. Fu così possibile fare una eccezionale scoperta: "maggiore è la velocità del veicolo e maggiori sono i danni!" onde studiare i trapianti fu creato un mostruoso essere a due teste: un pastore tedesco sul cui collo venne innestato il capo di un altro cane. La due teste, rese folli per il dolore, continuarono a mordersi per 29 giorni, prima che gli sperimentatori decidessero la soppressione dell'animale. IL CIRCO..... Non si conosce il reale numero di circhi presenti in territorio italiano perché ogni anno qualcuno scompare, mentre altri ne rimpiazzano il posto. Addestrare un animale significa modificare e mortificare gravemente la sua natura. L'addestramento avviene condizionando i comportamenti degli animali grazie alle violenze fisiche e/o psichiche. Il risultato è un animale automatizzato costretto a sottostare al gioco della frusta. I rapporti sociali sono annullati all'interno di un circo. Per esempio le tigri, che sono animali solitari, sono costrette a rimanere in uno spazio di pochissimi metri quadrati di superficie, in gruppi a volte costituiti assieme ad altri felini. Mangiano sempre allo stesso orario e vengono continuamente allenate al fine di imprimere, una volta condizionate, i movimenti imposti con il violento addestramento dal domatore. Nel 1998 l'Autorità scientifica del Ministero dell'Ambiente non rilasciò ai circhi l'idoneità alla detenzione degli animali definiti per legge "pericolosi", divieto poi in parte inficiato da una vergognosa modifica della Legge 150/92. Condizionare con il cibo un animale (come avviene con le foche) per costringerlo a svolgere un'azione innaturale è in ogni modo un atto di violenza. Un animale condizionato minuziosamente in tutti gli aspetti della sua vita, è, di fatto, un animale impazzito. La prigionia lo costringe ad eseguire movimenti stereotipati. Le ossessive oscillazioni che caratterizzano la testa di un elefante legato a due corte catene, permangono per sempre anche quando l'animale non è più legato. Per la signora Orfei le differenze etologiche tra orso, tigre e leone, sono rispettivamente la stupidità, la vigliaccheria e la lealtà. Ottima dimostrazione della distorsione antropomorfa di chi addestra gli animali, funzionale solo ad una visione spettacolare di quelle specie, in genere esotiche, così come avveniva nei serragli coloniali dei secoli scorsi. Non a caso in quel periodo sono sorti i più antichi circhi. La frustrazione degli impulsi naturali comporta spesso seri problemi nervosi a sua volta potenziali cause di comportamenti aggressivi. In più gli stati di paura di un animale sono spesso visibili grazie anche alla notevole espressività di cui sono dotati. Animali che ossessivamente percorrono i pochi decimetri lineari di gabbie, sono senz'altro le scene più comuni in uno zoo del circo. Gli elefanti che ripetono continuamente l'oscillazione del capo, sono animali che hanno tentano di svincolarsi dalle catene o di uscire dai ristretti box, spesso elettrificati, nei quali in rari casi vengono rinchiusi in alternativa alle catene. Questo movimento oscillatorio è l'unico movimento loro possibile perché legati a delle catene. La frusta od il bastone portato in pista, serve a ricordare agli animali cosa, con questi mezzi, è stato fatto durante l'addestramento. I circhi europei ed italiani in particolare hanno utilizzato sempre elefanti indiani. Per utilizzare questo tipo di elefanti da secoli i cuccioli vengono catturati per essere brutalmente addestrati come animali da lavoro. Un elefante addestrato risponde ai segnali derivanti da un'asta acuminata la quale, indirizzata in determinati punti del proprio corpo, provoca dei precisi movimenti. Lo stesso attrezzo, spesso collegato a batterie elettriche, è utilizzato dai circensi; perciò gli elefanti indiani sono teoricamente più facili da utilizzare per il circo, ma con la Convenzione di Washington gli elefanti indiani sono stati inserti in una categoria di specie protette che ne ha vietato l'importazione. Così non è stato, purtroppo, per quello africano. Perciò gli elefanti africani potevano essere addestrati per poi essere usati nei circhi. I poveri animali, per essere addomesticati, venivano ripetutamente picchiati con spranghe di metallo sulla testa, nelle grandi orecchie e nelle zampe posteriori. Ad ogni colpo era associata una parola la quale era poi ripetuta per farlo girare su se stesso, tenendo ovviamente sempre in evidenza la spranga metallica. Questa è la storia di Jennie, elefantessa del circo, raccontata da Liana Orfei: "Quella volta (era verso l'estate) piantammo il circo su una spiaggia delle Puglie e a Jennie furono legate, come di consueto, una zampa anteriore ed una posteriore ai picchetti conficcati in terra. Ma appena Jennie vide il mare si ricordò, forse, la sua terra d'origine e sembrò impazzire di gioia: cominciò a barrire, strappò i picchetti come fossero fuscellini e, trascinando tutto con sé, andò sulla riva ed entrò nel mare. Si fermò dove l'acqua era alta poco più di un metro e non ci fu verso di farla uscire. Provammo a prenderla per fame e per sete: niente. Per due giorni rimase sprofondata in un mondo beato: giocava, si spruzzava, barriva; forse cantava la sua terra lontana. Per due giorni non mangiò e non bevve, sebbene per gli elefanti il bere sia molto importante. Esattamente quarantotto ore dopo, verso le tre del pomeriggio, Jennie uscì spontaneamente dal mare e, calma, andò a rimettersi al suo posto". Una degli argomenti più diffusi tra i circensi e quello di distinguere tra animali domestici e non; infatti, secondo i cistercensi gli animali nati in cattività non soffrirebbero perché sono abituati; nella realtà però gli animali nati già in gabbia non sono affatto esenti da sofferenza. Sebbene nato in gabbia nessun essere vivente è, per fortuna, "abituato" a starci. Le caratteristiche di una specie, selezionate in milioni di anni di evoluzione, non possono cambiare con pochi decenni di addomesticamento; di fatto gli animali allevati da centinaia di anni per l'alimentazione, se liberati dalle gabbie riacquistano molte delle caratteristiche del progenitore selvatico. Un altro problema della detenzione nei circhi è la cattività ritmata da orari precisi e da scadenze improrogabili; ogni giorno un animale del circo fa gli stessi identici movimenti all'interno di spazi ridottissimi nei quali è costretto a stare. Un recente dossier pubblicato dall'Associazione animalista inglese Animal Defenders ha dimostrato come i leoni del circo Chipperfield's passano fino al 97% della giornata in spazi di 1.96 metri per 2,4 metri. La restante parte del tempo era spesa per l'addestramento e per lo spettacolo. Il 96,33 % del tempo era invece riservato agli elefanti incatenati. Se il circo non è fermo per lo spettacolo la restante parte della loro vita gli animali la passano in viaggio o nei quartieri invernali Una recente indagine condotta dalla LAV ha dimostrato come le modalità di detenzione degli animali negli zoo dei circhi, mostrino una tipologia di detenzione praticamente standardizzata; senza alcun rispetto per le caratteristiche biologiche degli animali. I circhi, purtroppo, esenti dal divieto di detenzione degli animali definiti per legge "pericolosi", sono in ogni caso tenuti a comunicarne la nascita; cosa che non accade quasi mai, infatti, sono già stati multati alcuni circhi per non aver denunciato la nascita di felini (leoni e tigri), che si riproducono anche in condizioni di detenzione estremamente crudeli. Va, infatti, smentita la diceria che un animale che si riproduce in gabbia, è un animale cui sono garantiti accettabili livelli di benessere. Oltre ai felini vengono utilizzati anche gli scimpanzé; questi animali sono catturati in natura dopo che è stato sterminato l'intero branco. C'è da aggiungere che il Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato decine di scimpanzé e gorilla da vari circhi italiani. Da qualche tempo a questa parte nei circhi si trovano anche ippopotami e rinoceronti; rinchiusi recinti piccolissimi e vasche, quando presenti, con acqua fetida. In più le norme igieniche degli stessi esseri umani lasciano spesso a desiderare; infatti, le acque reflue vengono scaricate nell'ambiente dove si mescolano con l'acqua piovana andando a formare delle pozze dall'odore maleodorante. Per questo la LAV denuncia i circhi non solo per maltrattamento degli animali ma anche per la violazione della normativa sugli scarichi reflui. L'art. 727 del Codice Penale italiano punisce chi adopera gli animali in giuochi, spettacoli o lavori insostenibili per la loro natura, valutata secondo le loro caratteristiche anche etologiche. In Italia è in vigore una vecchia legge sul circo che risale addirittura al 1968 che non prevede alcuna norma per la tutela degli animali. Dal Maggio 2000, sono solo in vigore alcuni parametri del Ministero dell'Ambiente sul corretto mantenimento di alcuni animali utilizzati comunemente dai Circhi, cioè gli animali "pericolosi" per la salute e l'incolumità del pubblico. La LAV sostiene che se questi parametri fossero veramente rispettati, molti animali non potrebbero più essere detenuti dai circhi. Nella legislatura dello scorso anno sono state presentate alcune proposte di legge sul circo: una è a favore degli animali detenuti; altre cinque invece, sono a favore del non utilizzo di animali. Molti paesi hanno deciso di regolamentare o addirittura eliminare del tutto gli spettacoli con animali, ne sono un esempio Austria e Costa Rica; l'Italia purtroppo non è fra questi! II circo senza animali esiste ed è un successo in tutti i paesi ove è stato sperimentato. Il canadese Cirque du Soleil senza animali, da solo incassa in un anno, otto volte il totale dell'incasso di tutti i circhi italiani. Anche in Italia, dopo Francia ed altri paesi europei, il Nuovo Circo Contemporaneo, senza animali. Solo una previsione legislativa certa potrebbe salvare gli animali in cattività, rinchiusi nei circhi e, salvare gli stessi spettacoli viaggianti dalla perdita di pubblico; in più una modifica al sistema contributivo potrebbe far destinare tali fondi alla conversione dei circhi con animali in quelli senza.
- E ORA DI DIRE BASTA ALLA SOFFERENZA DEGLI ANIMALI PERCHè UN GIORNO NOI POTREMO TROVARCI NEI LORO PANNI ...................
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α в ¢ ∂ є f g н ι ℓ м и σ ρ q я ѕ т υ ν z
COME PUOI VEDERE ABBIAMO DI TUTTO E DI PIù!!!QUINDI CHE COSA STAI ASPETTANDO commentaaa!!!!
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